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martedì 24 marzo 2009

A proposito dell'inceneritore di Scarlino/2

Ospitiamo il documento inviatoci da :
"Scarlino Energia" per il
SI all'Inceneritore
di Scarlino

questo al fine di informare i cittadini di Gavorrano sul tema dei rifiuti nel nostro territorio.


- Inizio documento Ufficio Stampa "Scarlino Energia" -


Per comodità di lettura, riportiamo in neretto e corsivo le affermazioni del "Comitato per il No all'Inceneritore" ed in rosso le controdeduzioni di "Scarlino Energia".


L'inefficacia delle bonifiche da arsenico fatte nei terreni limitrofi all'inceneritore è confermata dall'accrescimento, in alcuni punti, della concentrazione di tale elemento chimico


Le bonifiche sul sito industriale di Scarlino Energia, con un investimento di oltre 4 milioni di euro, sono ancora in corso, quindi ci sembrerebbe corretto non sentenziare sulla loro efficacia fino a che non saranno terminate.


L'inceneritore galleggia sull'arsenico ed è ad elevato rischio chiusura, con un futuro notevolmente incerto per l'occupazione dei lavoratori impiegati all'interno della struttura;


Non è chiaro sulla base di quale normativa o fatto oggettivo si afferma che l’impianto sarebbe ad elevato rischio di chiusura. Comunque sull’incertezza occupazionale si fa presente che a tutti i 62 dipendenti di Scarlino Energia è applicato il CCNL di categoria e che nel proprio organico non c’è nessun/a lavoratore/trice a titolo precario, occasionale, co.co.pro o interinale.


Il recente problema della rumorosità sottolinea come l'inceneritore non sia affatto costruito con le migliori tecnologie, ma sia solamente un vecchio impianto "rattoppato";


Le migliori tecnologie disponibili (BAT: best avaible techniques) sono norme e dati tecnici, facilmente dimostrabili e riscontrabili in base alla legislazione vigente ed al progetto presentato in sede di AIA e VIA. Basterebbe avere la competenza e l’accortezza di andarsele a leggere. Sulla “questione rumore” infine si fa presente che i Decibel sono una unità di misura oggettiva e non opinabile. Le rilevazioni effettuate sia dall’ARPAT che dalla stessa Azienda dimostrano come le emissioni acustiche generate dall’impianto siano sempre state e continuano ad essere entro i limiti di legge.


Con l'ultima alluvione del 16-12-2008, si sono materializzate tutte le criticità della viabilità dell'area industriale del Casone (con sottopassi e strade allagate), evidenziando di nuovo l'elevato rischio idraulico di tale zona;


L’impianto è notoriamente ubicato in area industriale, come stabilito dalle norme, e sorge al posto dei vecchi forni di arrostimento della pirite, in uso al Casone di Scarlino sin dagli anni ’60. Non si tratta quindi di nuova urbanizzazione. Semmai l’eventuale rischio idraulico dovrebbe interessare le nuove volumetrie abitative e turistiche programmate o in fase di localizzazione nella Piana di Scarlino.


Lo studio dei venti dominanti considerati nella VIA è totalmente errato;


Tralasciando il fatto che questa affermazione sarebbe diffamatoria e potrebbe indurre a conseguenze di natura penale, teniamo a precisare che sia l’ARPAT, sia la Provincia di Grosseto sia l’Università di Firenze hanno confermato ufficialmente che lo studio dei venti presentato in sede di VIA è appropriato e attendibile. Anche in questo caso basterebbe avere la competenza e l’accortezza di studiarli i documenti.

In ogni caso, visto che preferiamo usare l’ironia invece della querela, facciamo presente che, al fine di tranquillizzare gli eterni dubbiosi, stiamo valutando l’ipotesi di affidare un nuovo “studio sul vento” ad un’equipe composta da personalità di indiscussa e comprovata competenza nel settore: Clark Gable (Rhett Butler) e Vivien Leigh (Rossella O’Hara), Cristoforo Colombo e Alessandra Sensini, Eolo e Beaufort, Don Quichotte e i Fratelli Montgolfier. Il team di esperti sarà coordinato dal colonnello Bernacca ed i risultati saranno inviati a tutti i possessori di cellulari wind….


Le innumerevoli osservazioni avanzate da Comitati, Enti, Associazioni, sulla VIA presentata da Scarlino Energia, rendono la stessa TECNICAMENTE INAMMISSIBILE;la valanga di integrazioni richieste dalla Provincia a Scarlino Energia;considerato quanto sopra riterremo grave ed ingiustificato il comportamento di coloro i quali, dovessero esprimere un parere tecnico favorevole alla VIA di Scarlino Energia.


Le osservazioni fatte da Comitati, Enti e Associazioni sono considerazioni di parte e quindi possono essere valutate come soggettive e non oggettive. Le osservazioni alla VIA devono essere giudicate congrue dalla Provincia, non dallo stesso soggetto che le avanza. In ogni caso la legge riconosce la legittima facoltà di ricorrere al TAR in caso si reputi che vi siano evidenti ed ingiustificati errori o lacune nel merito del procedimento amministrativo. Ovviamente il ricorso al TAR comporta oneri ed onori, quindi bisogna essere certi di quello che si contesta.


L'incenerimento non risolve il problema delle discariche, poiché per ogni tonnellata bruciata si producono polveri sottili e circa 300 Kg di ceneri estremamente tossiche, che devono andare in discariche speciali con costi elevati;


Questi dati non riguardano la realtà dell’impianto di Scarlino, le cui ceneri non superano il 14-16% del peso del rifiuto in entrata. Le ceneri possono essere inoltre recuperate nei cementifici e nella produzione di asfalti. Quindi tecnicamente il conferimento in discarica delle ceneri può essere ridotto anche fino a zero.


Il Combustibile da Rifiuto (CDR) che si dovrebbe produrre nella Provincia di Grosseto, comporterebbe comunque problemi sanitari nel sito di lavorazione e non accenderebbe nemmeno uno dei tre forni dell'inceneritore;


All’impianto di selezione, compostaggio e produzione di CDR delle Strillaie, una volta a regime, con i rifiuti della provincia di Grosseto si produrranno fino a 45.000 ton/anno di CDR. L’impianto di Scarlino utilizzerà, una volta autorizzato ed a regime, 96.000 ton/anno di CDR e 24.000 ton/anno di biomasse. Se la matematica non è un opinione. In ogni caso per legge bisogna ragionare per ATO e non per provincia.


Tutti i partiti locali, di maggioranza e minoranza, stanno valutando la possibilità di non ricorrere all'incenerimento e di promuovere la differenziata porta a porta;

Il COSECA non è più interessato all'inceneritore;


L’impianto è privato, quindi non spetta ai partiti gestirlo (con la buona pace di tutti….)


Tutti gli studi medici confermano la pericolosità di tali impianti, per la salute dei cittadini ;


Se anche in questo caso ci fosse la competenza e l’accortezza di leggerli tutti gli studi medici sull’argomento, sarebbe facile accorgersi che a partire dall’OMS (organizzazione mondiale della sanità), per passare dall’Associazione Italiana di Epidemiologia, senza scomodare il prof. Umberto Veronesi, il più illustre oncologo italiano, si concorda nel dire che questa pericolosità non è data affatto per certa e semmai è confermato da ampia letteratura scientifica che non esiste una diretta correlazione tra l’insorgenza di determinate patologie e la vicinanza agli impianti. Che poi esistano argomentazioni opposte sull’argomento è del tutto legittimo, ma di certo non possono essere rappresentate come verità indiscusse.


Tutti gli studi economici confermano la sostanziale inconvenienza dell'incenerimento;


Infatti la gestione dei rifiuti non è un’attività esclusivamente quantificabile ai soli fini economici, ma vi è una componente sociale, ambientale, territoriale, ecc. Non a caso la stragrande maggioranza degli impianti a servizio della gestione dei rifiuti è in mano pubblica. Semmai occorre sottolineare che, essendo invece l’impianto di Scarlino privato, la sua costruzione e gli ulteriori interventi migliorativi apportati non hanno gravato sulle tasche dei cittadini attraverso le tasse. E di conseguenza la valutazione sull’economicità dell’investimento, fino a prova contraria, rientra nelle esclusive competenze della società. proprietaria.


Sulla stampa locale, si evidenzia che il 2009 sarà l'anno della differenziata porta a porta;
Con la differenziata spinta i rifiuti da portare a discarica saranno sempre meno, mentre un inceneritore per rendere economicamente, ha bisogno di un quantitativo costante di rifiuti;

Risulta evidente come i sistemi di incenerimento e differenziata spinta non possono coesistere;


In molti paesi avanzati (come la Svezia, Olanda, Germania, Austria) le alte percentuali di raccolta differenziata (per noi invidiabili) convivono benissimo con la presenza dei termovalorizzatori. Proprio per questo motivo loro riescono a conferire in discarica solo percentuali irrisorie di rifiuti. Noi toscani invece, notoriamente carenti di impianti di recupero energetico, riusciamo a conferire in discarica mediamente oltre il 50% del totale dei rifiuti prodotti, anche utilizzando in maniera sempre più estesa il sistema di raccolta porta a porta. Inoltre, a titolo di cronaca, si ricorda che la nuova direttiva europea (Direttiva 2008/98/CE) prevede esplicitamente il recupero energetico al fine di ridurre drasticamente proprio lo smaltimento in discarica. Per contro in nessun atto europeo si è sentita l’esigenza di raccomandare o solamente indicare un determinato sistema di raccolta rispetto ad un altro, come strumento per limitare l’utilizzo delle discariche. Parimenti la fase della raccolta (anche utilizzando sistemi più spinti) influisce solo in minima parte sulla fase del recupero energetico.


In base all'Articolo 216 del Testo Unico delle Leggi Sanitarie (G.U. n. 220 del 20/09/1994, s.o.n.129), gli inceneritori sono considerati industrie insalubri di prima classe (le più pericolose) e comportano un degrado ambientale e perdita di valore del territorio. Tanto che il D.L. 228 del 2000 stabilisce che le zone ad alta qualità agricola non sono idonee ad ospitare tali impianti. Viceversa, dove esistono inceneritori, l'agricoltura è messa in ginocchio;


Infatti non a caso l’impianto di Scarlino è da sempre ubicato in zona INDUSTRIALE.


La Legge Regionale Toscana n°1 del 3 gennaio 2005 "Norme per il governo del Territorio", detta le norme per lo sviluppo sostenibile, nel rispetto delle esigenze legate alla migliore qualità della vita delle generazioni presenti e future;
il protocollo di Kyoto, come alcuni amministratori pensano, non è un videogioco giapponese, ma precisi impegni per la riduzione dei gas serra;


La Legge Regionale Toscana 22 novembre 2007, n. 61 prevede esplicitamente il recupero energetico come parte integrante della gestione del ciclo dei rifiuti. Il PIER (Piano regionale di indirizzo energetico) prevede la termovalorizzazione dei rifiuti come strumento per ridurre la dipendenza della Toscana dalle fonti combustibili di origine fossile, contribuendo anche in questa maniera proprio al rispetto degli obiettivi del protocollo di Kyoto (si ricorda a tal fine che le emissioni dei termovalorizzatori sono inferiori a quelle delle centrali termoelettriche alimentate a carbone o idrocarburi).


gli inceneritori sono tra i maggiori responsabili delle emissioni di tali gas;


Affermazione avventata. L’ISTAT ha documentato in un apposito studio (con i dati disponibili al 2005) che in Italia i principali responsabili delle emissioni di gas serra sono le industrie, il traffico ed il riscaldamento domestico. Secondo l’ARPAT (dati 2006) gli impianti di incenerimento in Toscana contribuiscono con appena lo 0,67% sul totale delle emissioni della Regione.


il riciclaggio consente ad un risparmio energetico di gran lunga superiore all'energia prodotta dagli impianti di incenerimento.


Altra affermazione avventata. Ciascuna filiera del riciclo va analizzata separatamente per flussi di materia e flussi di energia, attraverso la LCA di prodotto (Life Cycle Analysis), ed in molti casi è dimostrato che il riciclo non è affatto vantaggioso rispetto alla termovalorizzazione o altre forme di recupero o smaltimento (e questo è confermato anche dalla recente Direttiva Europea in materia di rifiuti). Inoltre occorre tenere presente sia i vincoli dettati dalla normativa vigente sia quelli dettati dalle leggi fisiche (esempio il secondo principio della termodinamica). A titolo di esempio: per riciclare 100 kg di carta si producono fino a 50 kg di pulper e fanghi di cartiera, altamente tossici, che a loro volta necessitano di essere trattati in appositi impianti di smaltimento o recupero energetico. Il vetro andrebbe separato per colore e solo quello trasparente ha un effettivo appeal per le vetrerie. Per legge i PCB, i rifiuti ospedalieri ed i farmaci scaduti vanno termo distrutti. Il polistirolo ed il cellophane non si possono riciclare. La plastica riciclata non può essere utilizzata per imballaggi o stoviglie ad uso alimentare. Eccetera.


Concludendo.


Grazie al progresso scientifico e tecnologico, siamo stati sulla luna, abbiamo prodotti arsenali nucleari, abbiamo inventato gli antibiotici, abbiamo catalogato l’intero genoma umano, abbiamo clonato animali…. Ma non siamo ancora riusciti a riciclare il 100% dei rifiuti che produciamo né tantomeno a smaltirli in maniera biodegradabile. E soprattutto i rifiuti non diminuiscono, ma stanno aumentando anno dopo anno. In attesa di una futura ed auspicabile rivoluzione copernicana in questo settore, il recupero energetico rimane uno dei tasselli necessari per limitare il più possibile l’impatto ambientale dei nostri consumi … che portano ciascun toscano a produrre mediamente circa 2 kg di rifiuto al giorno pro capite (compresi i neonati e gli ultraottuagenari). E fin qui abbiamo parlato prevalentemente solo dei rifiuti solidi urbani, che rappresentano appena un terzo del totale dei rifiuti prodotti annualmente in Toscana. Ma dei rifiuti speciali non si parla mai. Come se non esistessero. Eppure stiamo parlando di milioni di tonnellate di materia. Alla faccia della Strategia Rifiuti Zero. E’ praticamente impossibile risolvere questo problema adducendo soluzioni (demagogiche) che passano solo attraverso la riduzione alla fonte, il “porta a porta” e centri di riciclo tipo Vedelago (TV). Le cose sono un po’ più complesse di come le si vuole far apparire. Infatti anche a Treviso producono tranquillamente CDR e lo mandano a recupero energetico….


Scarlino Energia

http://www.scarlinoenergia.it/


- Fine documento Ufficio Stampa "Scarlino Energia" -


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