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sabato 20 marzo 2010

COMMISSIONE UNESCO: DA LUNEDI A VENERDI ESAME CANDIDATURA PER AMMISSIONE PARCO NAZIONALE COLLINE METALLIFERE ALL'EUROPEAN AND GLOBAL GEOPARKS NETWORK


Da lunedi 22 a venerdi 26 marzo prossimi si riunisce a Luberon (Francia) la Commissione europea dei Geoparchi Unesco per esaminare il dossier di candidatura e decidere in merito all'ammissione del Parco Nazionale Tecnologico Archeologico Colline Metallifere Grossetane all'European and Global Unesco Geoparks Network.
Dopo aver superato lo scorso settembre in Portogallo la fase di preselezione, la candidatura del Parco è giunta dunque al momento cruciale in cui i Commissari dovranno valutare i requisiti tecnico-scientifici ed esprimersi in merito all'ingresso o meno delle Colline Metallifere nella rete mondiale dei Geoparchi. La Commissione, secondo regolamento, si esprimerà con un voto tramite cartellini: rosso (bocciatura: per 2 anni non può essere ripresentata la domanda), giallo (supplemento d'istruttoria: il candidato ha 6 mesi di tempo per produrre nuova documentazione) e verde (ammissione). I criteri di valutazione sono alquanto complessi e selettivi, tanto che in precedenza dei 35 parchi europei attualmente inseriti nel Global Network solo 3 (uno spagnolo, uno tedesco e l'italiano Adamello-Brenta) hanno ottenuto la "Green Card" al primo esame. C'è da aggiungere che l'iter non si esaurisce con il cartellino verde: infatti, in questo caso, entro tre mesi una speciale delegazione internazionale avrà il compito di ispezionare il Parco per esaminarne le strutture, verificando la corrispondenza dei dati dichiarati nell'Application Dossier e stendere così un Evaluation Report di conferma alla Commissione. Solo a questo punto, in caso di relazione positiva, la cellula di coordinamento proclamerà ufficialmente, con una cerimonia d'investitura, l'inserimento nella lista dei Geoparchi Unesco nella successiva riunione, in programma ai primi di ottobre all'Isola di Lesvos (Grecia) nel corso dell'Assemblea Generale della rete europea. In caso contrario, il Parco ha 6 mesi di tempo per adeguare le proprie strutture secondo le prescrizioni della Commissione, in attesa di un'ulteriore verifica degli ispettori. Già l'aver superato l'esame preliminare di settembre (dove altri candidati sono stati bocciati) induce lo staff del Parco a un cauto ottimismo: il rappresentante italiano nella Commissione ha garantito il suo pieno sostegno al "Tuscan Mining Geopark" (questa sarà la connotazione internazionale prescelta dal Parco in sede di candidatura, puntando anche sul fatto che, sui 5 parchi italiani al momento presenti, la Toscana non è rappresentata), anche se si è consapevoli che questo decisivo ostacolo sarà impegnativo da superare, considerando la casistica. Ma tutti concordano sul fatto che quello di Luberon sarà l'appuntamento risolutivo: "Usando una metafora calcistica - ha detto il coordinatore della comunicazione Alessandro Baldasserini - se passiamo il turno è praticamente fatta, perchè la finale la giocheremo in casa". "Al di là del giudizio finale - ha commentato il Presidente del Parco Hubert Corsi - un risultato l'abbiamo comunque ottenuto: quello di aver riscoperto e valorizzato il ricco patrimonio rappresentato dai geositi del nostro territorio. Un vero e proprio giacimento paesaggistico e naturalistico in grado di arricchire l'offerta storico-culturale e turistica delle Colline Metallifere, attraverso un percorso lungo 300 milioni di anni". Da lunedi, quindi, comincia la tappa determinante - considerando la rigida selettività della Commissione - di una straordinaria avventura cominciata meno di un anno e mezzo fa. Un dato, questo, che rende ancor più avvincente la scommessa fatta, considerando che per altre candidature di significative ed importanti realtà internazionali sono occorsi dai due ai tre anni per preparare e presentare il dossier. A dimostrazione dell'altà qualità professionale messa in campo dal Parco e da uno staff unito e dall'entusiasmo contagioso. E forse è anche per questo che, al di là della scaramanzia, i giorni d'attesa si stanno sempre più tinteggiando del colore della speranza.
(A cura dell' Ufficio Stampa Parco Colline Metallifere Grossetane).

http://www.parcocollinemetallifere.it

giovedì 18 marzo 2010

Voto contrario di GAVORRANO LIBERA allo Statuto e convenzione della SOCIETA' della SALUTE e COSECA.


riceviamo e pubblichiamo.

COMUNICATO STAMPA 18/03/'10


Voto contrario di GAVORRANO LIBERA allo statuto e convenzione della SOCIETA' della SALUTE e COSECA:
Vorremmo spiegare perchè negli ultimi due consigli comunali il mio gruppo, unico voto fuori dal coro, abbia votato contro lo statuto e la convenzione della Società della Salute e del Coseca.
Abbiamo più volte ribadito che in un tempo di tagli da parte del Governo centrale non servano ennesimi "CARROZZONI" come la SdS e il Coseca.
Partiamo dalla Società della Salute, quello che purtroppo si vuole creare è solo un altro organo pubblico per sistemare qualche amico dei sindaci del nostro comprensorio.Infatti la competenza del sociale era già in capo ai nostri comuni con la gestione associata.La SdS serve soltanto nella logica della lottizazione della Sanità che parte dalla Regione fino ai comuni più piccoli. Il fantomatico direttore, che tanto costa alla collettività, sarà scelto dallla giunta della SdS fatta dai sindaci delle Colline metallifere, per bocca del Presidente-assessore massetano Fedeli. Quindi in barba alla cosiidetta meritocrazia, sarà sicuramente una persona amica. Perchè non continuare con la gestione associata dei comuni nel sociale e invece creare un nuovo organo, quando da Roma tagliano i fondi per il sociale e nel comune come il nostro vuol dire aumentare di quasi 100.000€ la quota parte per il socialeda destinare per l'anno 2010. Non riusciamo a trovare il nesso. Inoltre quest'accordo tra Comuni durerà per ben venti lunghi anni. Comunque alla fine , crediamo, che sarà già tanto mantenere i servizi sociali a questo livello, che oggi è appena sufficiente; invece per i grandi politici in regione,(Rossi in testa), e del nostro territorio che comandano é indispensabile la Sds. Sembra quasi che sia il Santo Graal.
Passiamo al Coseca, altro esempio di "Carrozzone". Veniamo a scoprire che il Comune di Gavorrano può fare diminuire lo spazzamento o altro, il conto da pagare da parte del Coseca è sempre 1.300.000€ ogni anno. Il servizio fatto nelle nostre frazione è davanti agli occhi di tutti. Dire che è scadente è poco; paesi sporchi, la raccolta differenziata è disincentivata e potremmo continuare ma non vogliamo annoirvi troppo. Comunque il Coseca imbastisce per ogni Comune aderente lo stesso statuto e contratto di servizo, non c'è differenza fra Gavorrano, Casteldelpiano o Isola del Giglio. A rimetterci sono sempre i cittadini che pagano con la salatissima Tarsu la quasi totalità del servizio. Inoltre tale ente è gestito da un consiglio di amministrazione, pagato con i nostri soldi per l'esattezza quasi € 70.000 all'anno, dove trovano ristoro anche vecchi politici della nostra zona. Un poltroncina non si nega a nessuno e vedrete cosa accadrà dopo le elezioni regionali.
Riteniamo che fare oppozione non significhi solo votare no a prescindere, in tal senso va visto il nostro voto positivo alle mozioni presentate in consiglio contro la riduzione dei servizi nelle frazioni, per i sottotitoli nei programmi locali, ma anche proporre come nel caso della nostra mozione contraria al nucleare approvata dal Consiglio Comunale. In ultima analisi dobbiamo affermare che in merito alla nascita o all'alimentazione dei cosiddetti "Carrozzoni" il nostro voto sarà sempre contrario, perchè riteniamo fondamentale solo l'interesse e il benessere della collettività, non altri enti inutili.
Auguriamo a tutti i cittadini di Gavorrano una buona Pasqua e contattaci pure, anche via internet sul nostro gruppo su facebook dove c'è anche la nostra e-mail.



Dott. Gabriele Barbi
Capogruppo Gavorrano Libera

Ps. nuova e-mail.Gruppo Gavorrano Libera:
gavorranolibera@gmail.com

Distinti saluti

Gavorrano La Finoria: ultimo appuntamento con Libero Circuito sab 20 marzo ore 21,30.

LIBERO CIRCUITO 2010 a Gavorrano (Gr)
“Associazione Spazio Temporale” in collaborazione con Laboratorio di Educazione Ambientale “La Finoria”
presenta

“OSPITI”
Teatro Studio
testo e regia Mario Fraschetti
con
Daniela Marretti,
Enrica Pistolesi ,
Luca Pierini,
Mirio Tozzini



Ultimo evento della stagione teatrale di Libero Circuito 2010 a Gavorrano SABATO 20 MARZO ORE 21,30 presso la Sala LEA Camping La Finoria
“Quando termina lo scontro, quando certe barriere sono state abbattute, il desiderio di vita e di valori, a volte, non è sufficiente a ricostruire quanto è andato distrutto o deformato e la violenza scatenata dal conflitto riecheggia sempre nella società.” Nessun apparente coinvolgimento, tutto sembra non riguardarci, in un quotidiano ovattato, ma dilaniato. Un atto unico, dal linguaggio asciutto, ai limiti “dell’antiteatro”, che mira ad emozionare attingendo da una realtà che da sola aberra e deforma.
Libero Circuito è un luogo possibile, altro, aperto, libero, caotico e creativo, in cui stili, generi ed estetiche diverse si contaminano e rigenerano in continue commistioni.

Ingresso: Ridotto € 5,00 Intero € 7,00

INFO “Associazione Spazio Temporale” Mob. 349 37.87.540 spazio.temporale@libero.it

LIBERO CIRCUITO 2010 a Firenze, Siena, Grosseto settimo anno per il circuito più innovativo, aperto e indipendente della Toscana, che si presenta in questa edizione con molte importanti novità:
RETE TEATRI INDIPENDENTI È il nuovo ente gestore di Libero Circuito. R.T.I. si occuperà dell’organizzazione, direzione e promozione della rete teatrale, ma non solo! Tanti altri progetti in fase di realizzazione: la pubblicazione e diffusione di erreti.i il nostro magazine su cultura, arte e spettacolo; le nuove iniziative a sostegno della professionalità del teatro indipendente toscano, i progetti comuni di formazione del pubblico,gli eventi e le iniziative territoriali a promozione del nostro vasto patrimonio culturale.

Piccolo Teatro Kantharos Rufina Fi - Sala L.E.A. Spazio temporale Gavorrano Gr - Teatro del Ciliegio Mosaicoarte Monterotondo M.mo Gr - Teatro degli Arrischianti Nuova Accademia Arrischianti Sarteano Si - Il CAntinonearte Teatri Compagnia teatrale CAT Montepulciano|Si- Corte dei Miracoli Siena Teatro Alfieri - Ensarte artisti&tecnici Castelnuovo B.ga Si- Teatro dei Varii Theatrikos Colle Val d’Elsa Si - Cabina Teatrale di Saverio Tommasi Compagnia Saverio Tommasi Firenze - Teatro dei Risorti Radicondoli Arte Radicondoli Si - Sala Lia Lapini Sobborghi Siena Teatro degli Unanimi - Teatro Schabernack Arcidosso Gr - Teatro Comunale Mosaicoarte Boccheggiano Gr .

lunedì 15 marzo 2010

Le centrali nuclari sono una "soluzione di retroguardia" e non risolveranno il problema.


In attesa di avere dal Governo Italiano la probabile comunicazione della scelta della piana di Scarlino come un buon sito per realizzare UNA CENTRALE NUCLEARE, riproponiamo per i più distratti una bella intervista a Jeremy Rifkin.

(Rifkin è laureato in economia presso la Wharton School of the University of Pennsylvania ed in Affari internazionali presso la Fletcher School of Law and Diplomacy della Tufts University.

UNA fatica inutile. Perché se anche rimpiazzassimo nei prossimi anni tutte le centrali nucleari esistenti nel mondo, il risparmio di emissioni sarebbe comunque un'inezia. Un quarto di quel che serve per cominciare a rimettere le briglie a un clima impazzito. Jeremy Rifkin non ha dubbi: quella atomica è una strada sbagliata, di retroguardia. Come curare malattie nuovissime con la penicillina. E non c'è neppure bisogno dei campanelli di allarme tipo Krsko per capirlo.

Basta guardare i numeri senza le lenti dell'ideologia. Proprio l'attitudine che, in Italia, scarseggia di più per il guru dell'economia all'idrogeno. Si vedrebbe così che l'uranio, come il petrolio, presto imboccherà la sua parabola discendente: ce ne sarà di meno e costerà di più. E che il problema dello smaltimento delle scorie è drammaticamente aperto anche negli Stati Uniti dove lo studiano da anni. "Vi immaginate uno scenario tipo Napoli, ma dove i rifiuti fossero radioattivi?" è il suo inquietante memento. Meglio puntare su quella che lui chiama la "terza rivoluzione industriale".

L'incidente all'impianto sloveno arroventa il dibattito italiano, a pochi giorni dall'annuncio del ritorno al nucleare. Cosa ne pensa?
"Ho parlato con persone che hanno conoscenza di prima mano dell'incidente, e mi hanno tranquillizzato. Non ci sono state fughe radioattive e il governo ha gestito bene tutta la vicenda. Ho lavorato con l'amministrazione Jan%u0161a e posso dire che hanno sempre dimostrato una leadership illuminata nel traghettare la Slovenia verso le energie rinnovabili. Non posso dire lo stesso di tutti i paesi europei, ma posso lodare le politiche energetiche di Ljubljana".

Superata questa crisi, in generale possiamo sentirci sicuri?
"Il problema col nucleare è che si tratta di un'energia con basse probabilità di incidente, ma ad alto rischio. Ovvero: non succede quasi mai niente di brutto, ma se qualcosa va storto può essere una catastrofe. Come Chernobyl".

Il governo italiano ha confermato l'inizio della costruzione delle nuove centrali entro il 2013. Coerenza o azzardo?
"Non capisco i termini della discussione in corso in Italia. Amo il vostro paese, lo seguo da anni ma questa volta mi sento davvero perso. I sostenitori dicono: il nucleare è pulito, non produce diossido di carbonio, quindi contribuirà a risolvere il cambiamento climatico. Un ragionamento che non torna se solo si guarda allo scenario globale. Oggi sono in funzione nel mondo 439 centrali nucleari e producono circa il 5% dell'energia totale. Nei prossimi 20 anni molte di queste centrali andranno rimpiazzate. E nessuno dei top manager del settore energetico crede che lo saranno in una misura maggiore della metà. Ma anche se lo fossero tutte si tratterebbe di un risparmio del 5%. Ora, per avere un qualche impatto nel ridurre il riscaldamento del pianeta, si dovrebbe ridurre del 20% il Co2, un risultato che certo non può venire da qui".

Un finto argomento quindi quello del nucleare "verde"?
"Non in assoluto, ma relativamente alla realtà, sì. Perché il passaggio al nucleare avesse un impatto sull'ambiente bisognerebbe costruire 3 centrali ogni 30 giorni per i prossimi 60 anni. Così facendo fornirebbe il 20% di energia totale, la soglia critica che comincia a fare una differenza. C'è qualcuno sano di mente che pensa che si potrebbe procedere a questo ritmo? La Cina ha ordinato 44 nuove centrali nei prossimi 40 anni per raddoppiare la sua potenza produttiva. Ma si avvia ad essere il principale consumatore di energia...".

Ci sono altri ostacoli lungo questa strada?
"Io ne conto cinque, e adesso vi dico il secondo. Non sappiamo ancora come trasportare e stoccare le scorie. Gli Stati Uniti hanno straordinari scienziati e hanno investito 8 miliardi di dollari in 18 anni per stoccare i residui all'interno delle montagne Yucca dove avrebbero dovuto restare al sicuro per quasi 10 mila anni. Bene, hanno già cominciato a contaminare l'area nonostante i calcoli, i fondi e i super-ingegneri. Davvero l'Italia crede di poter far meglio di noi? L'esperienza di Napoli non autorizza troppo ottimismo. E questa volta i rifiuti sarebbero nucleari, con conseguenze inimmaginabili".

Ecoballe all'uranio, un pensiero da brividi. E il terzo ostacolo?
"Stando agli studi dell'agenzia internazionale per l'energia atomica l'uranio comincerà a scarseggiare dal 2025-2035. Come il petrolio sta per raggiungere il suo peak. I prezzi, quindi, andranno presto su. Ciò si ripercuoterà sui costi per produrre energia togliendo ulteriori argomenti a questo malpensato progetto. Aggiungo il quarto punto. Si potrebbe puntare sul plutonio. Ma con quello è più facile costruire bombe. La Casa Bianca e molti altri governi fanno un gran parlare dei rischi dell'atomica in mani nemiche. Ma i governi buoni di oggi diventano le canaglie di domani".

Siamo arrivati così all'ultima considerazione. Qual è?
"Che non c'è abbastanza acqua nel mondo per gestire impianti nucleari. Temo che non sia noto a tutti che circa il 40% dell'acqua potabile francese serve a raffreddare i reattori. L'estate di cinque anni fa, quando molti anziani morirono per il caldo, uno dei danni collaterali che passarono sotto silenzio fu che scarseggiò l'acqua per raffreddare gli impianti. Come conseguenza fu ridotta l'erogazione di energia elettrica. E morirono ancora più anziani per mancanza di aria condizionata".

Se questi sono i dati che uso ne fa la politica?
"Posso sostenere un dibattito con qualsiasi statista sulla base di questi numeri e dimostrargli che sono giusti, inoppugnabili. Ma la politica a volte segue altre strade rispetto alla razionalità. E questo discorso, anche in Italia, è inquinato da considerazioni ideologiche".

In che senso? C'è un'energia di destra e una di sinistra?
"Direi modelli energetici élitari e altri democratici. Il nucleare è centralizzato, dall'alto in basso, appartiene al XX secolo, all'epoca del carbone. Servono grossi investimenti iniziali e altrettanti di tipo geopolitico per difenderlo".

E il modello democratico, invece?
"È quello che io chiamo la "terza rivoluzione industriale". Un sistema distribuito, dal basso verso l'alto, in cui ognuno si produce la propria energia rinnovabile e la scambia con gli altri attraverso "reti intelligenti" come oggi produce e condivide l'informazione, tramite internet".

Immagina che sia possibile applicarlo anche in Italia?
"Sta scherzando? Voi siete messi meglio di tutti: avete il sole dappertutto, il vento in molte località, in Toscana c'è anche il geotermico, in Trentino si possono sfruttare le biomasse. Eppure, con tutto questo ben di dio, siete indietro rispetto a Germania, Scandinavia e Spagna per quel che riguarda le rinnovabili".

Ci dica come si affronta questa transizione.
"Bisogna cominciare a costruire abitazioni che abbiano al loro interno le tecnologie per produrre energie rinnovabili, come il fotovoltaico. Non è un'opzione, ma un obbligo comunitario quello di arrivare al 20%: voi da dove avete cominciato? Oggi il settore delle costruzioni è il primo fattore di riscaldamento del pianeta, domani potrebbe diventare parte della soluzione. Poi serviranno batterie a idrogeno per immagazzinare questa energia. E una rete intelligente per distribuirla".

Oltre che motivi etici, sembrano essercene anche di economici molto convincenti. È così?
"In Spagna, che sta procedendo molto rapidamente verso le rinnovabili, alcune nuove compagnie hanno fatto un sacco di soldi proprio realizzando soluzioni "verdi". Il nucleare, invece, è una tecnologia matura e non creerà nessun posto di lavoro. Le energie alternative potrebbero produrne migliaia".

A questo punto solo un pazzo potrebbe scegliere un'altra strada. Eppure non è solo Roma ad aver riconsiderato il nucleare. Perché?
"Credo che abbia molto a che fare con un gap generazionale. E ve lo dice uno che ha 63 anni. I vecchi politici, cresciuti con la sindrome del controllo, si sentono più a loro agio in un mondo in cui anche l'energia è somministrata da un'entità superiore".

Intervista pubblicata su "La Repubblica 7 giugno 2008 di Riccardo Staglianò.

martedì 9 marzo 2010

"Le Domeniche del Topo Birbante" - Sala LEA Camping Finoria Domenica 14 marzo ore 17,30.

Sala LEA Camping LA Finoria Domenica 14 MArzo ore 17,30

Testo e animazione di Gino Balestrino, Scene di Serena Giordano, Scenotecnica di Roberto Bassignani, Assistente alla Regia Maria Carla Garbarino, Musiche da Benny Goodman, Duke Ellington, Glenn Miller.

Il tema prevalente della rappresentazione è quello del viaggio inteso come un’apertura al diverso e all’avventura. Il burattino Bi decide un giorno di abbandonare la sicurezza della propria casa e, valigia e sciarpa al collo, prende il primo treno che passa avviandosi verso un’ancora inconsapevole meta.Attraversa boschi e mari, in un divenire di incontri con personaggi dai caratteri e comportamenti fra i più diversi: un individuo misterioso che gli indica la destinazione finale, una rana dispettosa, un gallo invadente, un gatto con carenze d’affetto, una balena, un lupo cattivissimo… ma sempre, fra giri di danza, il viaggio riprende.
Bi trova anche il tempo di dormire (il suo viaggio si svolge in un arco temporale di due giorni e una notte) così che gli appare in sogno quel che l’attende all’arrivo… una burattina con la quale scoprire che la meta finale è l’amore!

Spettacolo gaio e dal sapore moderno, di impianto prevalentemente visivo scandito da musiche di ambiente swing.

Adulti e bambini euro 6,00 - Residenti Comune di Gavorrano: euro 4,00.

Info spazio.temporale@libero.it Mobile 3493787540



lunedì 8 marzo 2010

PIERO SANSONETTI a Gavorrano - Apertura Campagna Elettorale di Sinistra Ecologia e Libertà. Sabato 20.03 h 17.00 Centro Giovani B.Gavorrano.

















Inoltriamo ai nostri lettori l'evento che si svolgerà il prossimo sabato 20.03 a Gavorrano.



Con la presenza del noto giornalista Piero Sansonetti si apre la campagna elettorale di Sinistra Ecologia e Libertà Gavorrano, con la volontà di partire e dibattere sul tema della questione morale e l'etica della politica. Un nuovo soggetto polito come Sinistra Ecologia e Libertà che si propone di rilanciare ed unificare la Sinistra, non può a nostro avviso, non partire dalla questione morale e l’etica della politica. La questione morale esiste da tempo, ma ormai essa è diventata la questione politica prima ed essenziale, perché dalla sua soluzione dipende la ripresa di fiducia nelle istituzioni, la effettiva governabilità del paese e la tenuta del regime democratico. Occorre rimetterla al centro come questione politica per colmare il distacco profondo con la collettività. Le cronache politiche e giudiziarie ci mostrano quotidianamente un triste spettacolo fatto di gravi episodi di malcostume e corruzione o concussione, che hanno come protagonisti leader o personaggi politici. Sono ormai passati molti anni da Tangentopoli, ancor più dalle parole di Enrico Berlinguer, allora Segretario Nazionale del PCI, ma purtroppo, rileggendo quelle parole, i concetti espressi, appaiono sempre attuali, e rimane invariata la fondatezza della denuncia. Per queste ragioni, la nostra Sezione Comunale di Gavorrano propone il seguente documento come dichiarazione d’intenti che ogni esponente del Partito che ricopra cariche di Governo di qualsiasi livello o candidato a ricoprirle, dovrà sottoscrivere, a partire dai candidati al Consiglio Regionale nelle nostre liste per le Elezioni del 28 - 29 Marzo 2010. È nostra volontà affrontare il tema proposto nell’iniziativa pubblica organizzata per l’apertura della nostra campagna elettorale, un appuntamento di discussione e confronto aperto a tutta la cittadinanza, al quale saranno presenti i candidati al Consiglio Regionale per la Circoscrizione Provinciale di Grosseto nelle liste di Sinistra Ecologia e Libertà. Abbiamo la speranza che tale iniziativa coinvolga tutte le forze politiche del Centro-Sinistra, consapevoli che l’alternativa al Governo delle destre, non può non basarsi su una proposta diversa di valori sui quali strutturare l’idea di società che la Sinistra si propone di costruire.
I Partiti devono concorrere, in quanto gruppo dirigente, alla formazione della volontà politica della Nazione, guidando la collettività verso uno sviluppo sociale e verso uno sviluppo economico giusto. Se la politica non svolge tale funzione perde di significato, compromettendo i principi di rappresentatività, democrazia e partecipazione; spingendo la politica ad una metamorfosi kafkiana da valore a disvalore. Partendo dal presupposto che non può esistere politica senza etica, e non può esistere gestione del pubblico senza morale. Le persone democraticamente elette da una comunità per rappresentarla nelle Istituzioni preposte, non possono prescindere da tali considerazioni in ogni azione intrapresa nell’esercizio della loro funzione. Sono quindi da considerare denigrabili tutte le azioni e le scelte condotte da chi ricopre una carica pubblica, che arrecano o che potrebbero arrecare danno al bene comune, ogni comportamento che non trova fondamento nell’interesse della collettività, ma che al contrario rappresenta una scelta mossa da interessi di parte, corporativi o criminali. Qualsiasi persona coinvolta in ruoli di rappresentanza politica non può e non deve avere pendenze non risolte nei confronti della giustizia, o delle stesse Istituzioni (tributi, abusi edilizi, …) nelle quali sia chiara la sua mala fede o negligenza. Ogni persona investita di una carica pubblica non può e non deve avere posizioni collusive o collaborative con associazioni segrete od organizzazioni criminali. Chiunque ricopra un ruolo istituzionale non può e non deve subire vincoli di mandato o pressioni di parte mosse per eludere l’interesse comune. Firmando tale documento se ne condivide le ragioni e la sostanza, rispettandone i principi nel proprio operato politico e sociale, impegnandosi a diffonderne i valori nelle organizzazioni politiche di militanza e nelle Istituzioni di riferimento, denunciando ogni abuso o deviazione all’opinione pubblica e autorità competenti, nel rispetto dell’interesse della collettività.

STRALCI DELL'INTERVISTA DEL 1981 AD ENRICO BERLINGUER, ALLORA SEGRETARIO NAZIONALE DEL PCI, SULLA QUESTIONE MORALE:

I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela: scarsa o mistificata conoscenza della vita e dei problemi della società e della gente, idee, ideali, programmi pochi o vaghi, sentimenti e passione civile, zero. Gestiscono interessi, i più disparati, i più contraddittori, talvolta anche loschi, comunque senza alcun rapporto con le esigenze e i bisogni umani emergenti, oppure distorcendoli, senza perseguire il bene comune. La loro stessa struttura organizzativa si è ormai conformata su questo modello, e non sono più organizzatori del popolo, formazioni che ne promuovono la maturazione civile e l'iniziativa: sono piuttosto federazioni di correnti, di camarille, ciascuna con un "boss" e dei "sotto-boss". Tutte le "operazioni" che le diverse istituzioni e i loro attuali dirigenti sono chiamati a compiere vengono viste prevalentemente in funzione dell'interesse del partito o della corrente o del clan cui si deve la carica. Un credito bancario viene concesso se è utile a questo fine, se procura vantaggi e rapporti di clientela; un'autorizzazione amministrativa viene data, un appalto viene aggiudicato, una cattedra viene assegnata, un'attrezzatura di laboratorio viene finanziata, se i beneficiari fanno atto di fedeltà al partito che procura quei vantaggi, anche quando si tratta soltanto di riconoscimenti dovuti. La questione morale non si esaurisce nel fatto che, essendoci dei ladri, dei corrotti, dei concussori in alte sfere della politica e dell'amministrazione, bisogna scovarli, bisogna denunciarli e bisogna metterli in galera. La questione morale, nell'Italia d'oggi, fa tutt'uno con l'occupazione dello stato da parte dei partiti governativi e delle loro correnti, fa tutt'uno con la guerra per bande, fa tutt'uno con la concezione della politica e con i metodi di governo di costoro, che vanno semplicemente abbandonati e superati. Ecco perché dico che la questione morale è il centro del problema italiano. Ecco perché gli altri partiti possono provare d'essere forze di serio rinnovamento soltanto se aggrediscono in pieno la questione morale andando alle sue cause politiche. Quel che deve interessare veramente è la sorte del paese. Se si continua in questo modo, in Italia la democrazia rischia di restringersi, non di allargarsi e svilupparsi; rischia di soffocare in una palude.

Per informazioni rivolgersi alla sede di Sinistra Ecologia e Libertà di Gavorrano.


venerdì 5 marzo 2010

Il Futuro è aperto.


«Il futuro è molto aperto, e dipende da noi, da noi tutti. Dipende da ciò che voi e io e molti altri uomini fanno e faranno, oggi, domani e dopodomani. E quello che noi facciamo e faremo dipende a sua volta dal nostro pensiero e dai nostri desideri, dalle nostre speranze e dai nostri timori. Dipende da come vediamo il mondo e da come valutiamo le possibilità del futuro che sono aperte.»

Karl Popper

http://biografieonline.it/biografia.htm?BioID=597&biografia=Karl+Popper